La stampa locale e nazionale, persino il Festival di Sanremo, hanno trattato con toni giustamente partecipi e commossi della drammatica storia del precario suicida in Friuli. Alcuni colleghi collaboratori, iscritti all'Assostampa Fvg, ci hanno inviato questa lettera aperta, che diffondiamo al fine di sollecitare una riflessione sulla situazione dei giornalisti precari.
 
"Perché stanco del precariato e di una vita fatta di rifiuti", è scritto nel titolo. "Il suo grido simile ad altri che migliaia di giovani probabilmente pensano ogni giorno di fronte a una realtà che distrugge i sogni", è evidenziato nel sommario. Queste le parole con cui il Messaggero Veneto, testata di proprietà del gruppo Finegil, ha raccontato la drammatica vicenda del suicidio di Michele, un trentenne friulano che ha scelto di dire basta ad una vita fatta di porte continuamente sbattute in faccia e di precariato infinito. Un tema, quest'ultimo, su cui non solo il Messaggero Veneto, ma diversi altri quotidiani del gruppo di cui questa testata fa parte hanno toccato recentemente, spargendo purtroppo molte lacrime di coccodrillo con assai poca coerenza, pontificando bene e razzolando malissimo. 
Negli articoli viene infatti denunciata spesso l'inaccettabilità delle condizioni con cui tanti lavoratori sono costretti a fare i conti tra pagamenti irrisori e contratti troppo spesso a termine. "Avere stabilità sarebbe un sogno - Viaggio tra i nuovi schiavi dell'occupazione fra speranze e disillusioni" titolava appena una settimana prima della tragedia di Michele l'altro quotidiano di proprietà Finegil del Friuli Venezia Giulia, Il Piccolo. 
Peccato che poi entrambe le testate si riempiano la bocca di indignazione per i drammi altrui, dimenticando totalmente i vergognosi trattamenti riservati ai propri, di lavoratori precari: collaboratori che quotidianamente da anni, a volte anche decine di anni, contribuiscono ogni giorno - domeniche e festività comprese - a realizzare il prodotto finito che si trova nelle edicole, venendo pagati con una media che oscilla tra i 5 ed i 10 euro LORDI ad articolo, ed una busta paga che solo in rari casi tocca i 900 euro al mese, senza indennità di malattia, né ferie retribuite, né tredicesime né bonus alcuno. Giornalisti che ogni mese fanno fatica a sbarcare il lunario, schiavi della precarietà e senza alcuna prospettiva riguardo al proprio futuro, ma che con professionalità assicurano ugualmente il loro impegno a servizio del lettore. Tanti colleghi, alcuni più giovani altri meno, che si trovano a vivere un'esistenza purtroppo non troppo dissimile da quella che ha condannato Michele. La cui lettera molti hanno auspicato possa essere la spinta per un cambio di rotta deciso sul tema del precariato in Italia: tanti sono stati in queste ore gli inviti al mondo politico ed imprenditoriale affinché facciano qualcosa di concreto per vincere questa piaga che sta cancellando un'intera generazione. 
Cosa dite, quotidiani regionali del gruppo Finegil: questo cambio di rotta sul tema del precariato lo facciamo iniziare da quelli come voi che per primi avete denunciato l'intollerabilità di questo sistema, oppure ci riempiamo solo la bocca di tante belle parole e molta, moltissima ipocrisia? In ballo ci sono la pelle ed il futuro di un'intera generazione di giovani giornalisti precari - per citare l'incipit del Messaggero Veneto alla lettera di Michele - "tradita" da chi sta "lasciandola senza prospettive".

15° CONCORSO CIGANA

Dal 1° Luglio 2023 

al 30 Giugno 2024

LEGGE SULL’INFORMAZIONE

Fondo Simona Cigana

L’Assostampa del Friuli Venezia Giulia, anche facendo proprie le proposte avanzate dal Coordinamento regionale dei giornalisti precari e freelance, ha istituito il Fondo Simona Cigana, intitolato alla memoria della collega prematuramente scomparsa nel 2007, finalizzato alla tutela legale e giudiziale di colleghi in condizioni in difficoltà, con particolare riferimento a precari, freelance, disoccupati e soggetti deboli.

Il Fondo Simona Cigana è stato costituito per fini solidaristici di sostegno legale in seno all’Assostampa del Friuli Venezia Giulia. Per maggiori informazioni 

Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia, Corso Italia n. 13, 34122 Trieste, tel. 040-370371/370571; fax 040-370378 – info@assostampafvg.it – www.assostampafvg.it
Coordinamento dei giornalisti precari e freelance: precari.freelance@assostampafvg.it

LA FORMAZIONE DEI GIORNALISTI

È ONLINE LA NUOVA PIATTAFORMA PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE

È attivo il nuovo portale dedicato alla formazione professionale continua, che ha preso definitivamente il posto della piattaforma Sigef. Il servizio è raggiungibile al link www.formazionegiornalisti.it: prima di accedervi è necessario effettuare una procedura di registrazione a partire dal proprio codice fiscale (guarda qui il videotutorial).

Una volta collegati sarà possibile, tra le altre cose, visualizzare la propria situazione formativa e iscriversi ai corsi di formazione (che saranno caricati nelle prossime settimane), proprio come accadeva su Sigef. 

Ricordiamo inoltre che, in caso di qualsiasi necessità, è sempre possibile contattare il supporto tecnico: per farlo è sufficiente aprire la pagina www.formazionegiornalisti.it e cliccare sul tasto posto in basso a sinistra sullo schermo (il pulsante “contattaci”).

Avvisiamo infine i colleghi che i crediti maturati dal 20 dicembre in poi saranno caricati e visibili sulla nuova piattaforma nelle prossime settimane.
Qui la nota del neoeletto Presidente dell’OdG Carlo Bartoli, che riporta alcune ulteriori informazioni utili sulla procedura di registrazione al portale, e qui alcuni suggerimenti d'uso.

Federazione Nazionale

FNSI Federazione stampa.

La Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) è il sindacato unico dei giornalisti italiani. Firma il loro contratto collettivo nazionale ed è attualmente l’espressione di 19 associazioni regionali e di 3 associazioni di giornalisti italiani all’estero (Francia, Germania, Inghilterra). La Federazione affonda le sue radici nell’«Associazione della Stampa Periodica Italiana», nata nel 1877.
www.assostampafvg.it

Ordine dei Giornalisti

Così com'è configurato oggi, l'Ordine nazionale dei giornalisti, fondato nel 1963, è il soggetto collettivo che rappresenta la categoria dei giornalisti italiani. All’albo sono iscritti professionisti, pubblicisti, praticanti. Negli elenchi speciali si iscrivono invece i giornalisti stranieri che lavorano in Italia ed i direttori responsabili di periodici a carattere tecnico, professionale o scientifico.
www.odg.fvg.it

INPGI

L'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi) ha tra i suoi fondatori Vittorio Emanuele III di Savoia ed il Parlamento dell’allora regno d’Italia. Ente impositore ed esattore, è integrato nel sistema pensionistico italiano. Devono esser iscritti all’Inpgi praticanti, professionisti e pubblicisti titolari di un rapporto di lavoro giornalistico subordinato.
www.inpgi.it

CASAGIT

La Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa dei Giornalisti Italiani (Casagit) si occupa della salute dei propri assistiti e dei loro familiari, fornendo un articolato sistema integrativo dell’assistenza prestata dal Servizio sanitario nazionale. Oggi esistono più forme d’iscrizione a Casagit, formulate per andare incontro alle esigenze dei giornalisti assunti e dei liberi professionisti.
www.casagit.it